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Non di solo pane vive l’uomo

E da un estremo all’altro noi ci mettiamo dentro tutto. Perché l’uomo (e la donna) vivono di ideali,  sogni, gesti, sensazioni, ricordi…ma anche pastasciutta, melanzane fritte e bistecche. Banale? Si, estremamente. Ma e’ proprio nella banalità e nelle contraddizioni di tutti i giorni che ci assomigliamo di più l’uno all’altro. Quel desiderio di compiere qualcosa di grandioso che si scontra con le piccole verità ineluttabili. Dal bisogno comune di cibarsi, al contesto sociale che condiziona le nostre azioni, ai nostri vizi.

Allora vi prendiamo per la gola, puntando dritti al cuore di un vizietto facile. Mentre saremo tutti piacevolmente colpevoli di godere del mantecato di baccalà; del cardo gobbo di Nizza con fonduta di Roccaverano; degli agnolotti di zucca, amaretti e parmigiano; della sottopaletta di vitella al barolo chinato…sarà piu facile di vedere le sfumature che stanno tra il bene e il male, tra il giusto e lo sbagliato.

Gustando poi gli ottimi prodotti che escono dalle carceri italiane (i biscotti della Banda Biscotti, il pecorino di Mamonello) svilupperemo l’appassionante dibattito sul valore del lavoro come mezzo di ricostruzione di vite, come porta di ingresso per tornare a essere persone all’interno della società.

Prima dell’abbuffata Antigone presenta “Le Prigioni Malate” ottavo rapporto sulla condizione di detenzione. Presentano il volume Claudio Sarzotti (Università di Torino), Cesare Burdese (Politecnico di Torino, Facolta di Architettura), Gianluca Vitale (avvocato ASGI Associazione Studi Giuridici sull’Immigrazione),Bruno Mellano (Direzione Nazionale Radicali Italiani) e i curatori Daniela Ronco e Giovanni Torrente.

PER PRENOTARE LA CENA SCRIVETECI O CHIAMATE PALAZZO RIGHINI ALLO 0172 666666.

Le altre facce del carcere

Creare qualcosa dal nulla, piano piano, legare assieme tanti nodi e dare voce ad una rete di persone appassionate, informate, impegnate. Non sembra uno scenario possibile in quella che appare l’Italia del 2011. Eppure eccoci qui, a Eataly,  a guardarci in faccia soddisfatti di quel che vediamo e sentiamo.

Tra un aperitivo, un baccala in gelatina d’arancia, un risotto mantecato al fondo bruno, un filetto di maiale  e del latte fresco rivisitato Andrea Ribaldone, Davide Palluda, Flavio Ghigo, Gilberto De Maria, Roberto Campogrande hanno preso per la gola un centinaio di persone venute a sentire, a raccontare e a capire il carcere.

Banda Biscotti, Recuperiamoci!, Pausa Caffe, Valelapena, Antigone hanno spiegato i loro progetti, il loro percorso, le loro speranze. Esperti di comunicazione hanno avuto modo di vedere il potenziale ancora in parte inesplorato del mondo carcerario Piemontese. Direttori di carceri, politici, addetti ai lavori hanno potuto spiegare, discutere il carcere con i curiosi. Davide Dutto ha lasciato parlare le sue immagini e il frutto del suo progetto, mentre Marco, l’ex detenuto che sta cercando di ricostruirsi una vita, ha raccontato la sua storia, i suoi dubbi sul sistema carcerario e sulle incongruenze dell’integrazione.

Dalla frenesia dell’organizzazione alla soddisfazione di vedere tutti gli elementi che compongono oggi il mondo delle carceri piemontesi riuniti a tavola, ogni istante di questo evento è stato prezioso. E speriamo questo non sia che l’inizio di una collaborazione che porti il carcere ad essere uno spazio di formazione e correzione, non una “discarica sociale” come teme Marco.

Il cibo che unisce


Siamo molto lieti e un po’ emozionati nell’invitarvi alla cena a più mani che stiamo organizzando a Eataly per Giovedì 27 Gennaio. Tutte le informazioni sono disponibili qui.

Finalmente avremo occasione di portare un po’ di quel che succede in carcere all’esterno, dando la possibilità al cibo di parlare per noi e dando voce a quelle realtà che operano sul nostro territorio.

Chi parteciperà tornerà a casa soddisfatto della cena, ma non solo: questo evento e’ una rara occasione di guardare al di là dei pregiudizi, di parlare veramente dei problemi della nostra società, e forse anche di capire che un carcere non deve nascondere i problemi dietro un muro ma li deve risolvere.

E noi partiamo da qui, una tavola imbandita…vi aspettiamo!

Per prenotare andate qui.

Sapori Reclusi a Eataly Torino. Cucina – Carcere: andata e ritorno

Cena a più mani con Davide Palluda, Andrea Ribaldone, Flavio Ghigo, Gilberto De Maria, Roberto Campogrande e alcuni detenuti disponibili a cucinare, fare brigata e raccontare.

La cena presenterà l’associazione Sapori Reclusi e sarà l’occasione di conoscere il progetto “Lezioni di Gambero Nero”, tenutosi con i cuochi (Palluda, Alciati, Campogrande, Demaria, Ribaldone, Ghigo, Reina) presso la casa circondariale Don Soria di Alessandria. Durante la cena saranno degustati e presentati prodotti made in carcere. I cuochi, i produttori e i detenuti racconteranno la realtà carceraria dai loro diversi punti di vista. In particolare interverranno rappresentanti di Banda Biscotti (produttori di biscotti  presso la casa circondariale di Verbania), Pausa caffè (cooperativa sociale attiva nelle case circondariali di Torino e Saluzzo), Recuperiamoci (associazione che con il suo Jail Tour viaggia tra l’economia carceraria di tutta Italia), Valelapena (produttori di vino presso la casa circondariale di Alba).  Parte dell’incasso sarà devoluto all’associazione Sapori Reclusi.

La cena sarà preceduta dalla presentazione del rapporto annuale sulla condizione dei detenuti nelle carceri italiane dell’associazione Antigone.

Vi aspettiamo dalle 18:00 alle 19:30 per la conferenza, e dalle ore 20.30 per la cena in Sala PeM  presso Eataly, via Nizza 230/14 – Torino.

MENÚ
Aperitivo

Baccala’ con gelatina d’arancia
Riso Carnaroli del pavese mantecato al fondo bruno
Filetto di maiale alle spezie
Latte fresco
Piccola pasticceria della “Banda Biscotti”

Il costo della cena è di € 58.00. Prenotate subito sul sito di Eataly !!!